Pensare con le mani, il progetto di architettura che si muove e si sviluppa attraverso la complessità, i territori e la materia.

L’ArchiTALKS dello studio Giovanni Vaccarini a Pescara affronta questi temi partendo dal paesaggio intimo e quotidiano, quello dell’Adriatico, per snodarsi lungo le questioni del progetto: il rapporto con l’imperfezione della città, il dialogo dell’architettura con il contesto e con un paesaggio “sensibile”.

Metodi e strumenti che emergono con la pratica dello studio, un laboratorio di “artigiani digitali” che lavorano con la materia, la superficie e la tessitura. Ambiente e tempo come ingredienti fondamentali che prendono forma nelle opere e nel costruito, riconversioni e “agritettura”.

Il progetto che parte da moltitudine di aspetti, non solo architettonici: suolo e ideogrammapaesaggio e architettura spontaneasinapsi e infrastrutture, materia e cantiere, ascoltare e vedere. 

Un processo che procede per avvicinamenti successivi, empirici, traduzioni e verifiche, ascolti e visioni. Partendo dall’ideogramma, passando alla trasposizione in misura, ragionando sul contesto e sulla distribuzione, lavorando sulla superficie e sullo spessore, la materia che diventa materiale, il cantiere che prende forma.

Progetti di rigenerazione ambientale, come quello per lo stabilimento ex Eridania o per la Société Privée de Gérance (SPG).

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